Politica

Indennità Sollecito, la replica: «Io in buona fede, rimando al mittente le falsità»

La Redazione
Michele Sollecito
«Tutte le mie dichiarazioni dei redditi pubblicate online. Ho prontamente comunicato l'errore al dirigente. Io accusato di cose inenarrabili: così si avvelenano i pozzi della campagna elettorale»
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Dopo i quesiti delle opposizioni sulla vicenda dell'indennità indebitamente percepita è arrivata la replica di Michele Sollecito, diffusa attraverso una nota.

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«La prova della mia buona fede – scrive Michele Sollecito-? Ho sempre consegnato per primo la mia dichiarazione dei redditi per la sezione “amministrazione trasparente” ossia consultabile da tutti online sul sito web istituzionale. Purtroppo è sfuggito a tutti (anche a chi cura la mia dichiarazione) che nel riquadro del reddito da lavoro dipendente vi fossero due voci e che la prima voce riportava la somma dell’indennità intera. Considerata la mia attuale situazione debitoria avrei senz’altro gradito che chiunque se ne fosse accorto prima. O no?Ora mi chiedo: come si fa ad aver “colpevolmente” omesso e contemporaneamente a pubblicare online la propria dichiarazione dei redditi? C’è una contraddizione che parla chiaro: ero in buona fede sicuro della mia posizione. E qualcuno provasse a dimostrare il contrario. La mia svista è stata anche la svista di chi oggi mi accusa di cose inenarrabili cercando di avvelenare i pozzi di questa campagna elettorale». 

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«Prontamente comunicato l'errore al dirigente»

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«Ho riconosciuto io stesso l’errore  -prosegue Sollecito- ad agosto 2016 appena dopo aver ritirato la mia dichiarazione dei redditi in seguito ad alcune attività di riordino e dopo un confronto con chi cura gli aspetti gestionali del mio lavoro. Ho prontamente comunicato l’errore al dirigente del servizio di ragioneria pregandolo di quantificare celermente quanto da me percepito in modo erroneo così da pubblicare la determina di recupero e comunicare lo spiacevole episodio.Non ho timore di dire che non è passato giorno in cui non abbia chiesto agli impiegati preposti la pubblicazione della mia determina. Non temo smentita, ho diversi testimoni del mio “pressing” quotidiano in ragioneria.  Ero e sono io il primo a voler concludere questa vicenda. E non accetto che possa caricarmi di responsabilità non mie come quella appunto di redigere e pubblicare una determina dirigenziale».

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La trasparenza: «Mai nessuno ha fatto osservazioni e rilievi»

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«A quanti oggi sbandierano la questione della trasparenza sommessamente ricordo che quando ho seguito i lavori del piano per la trasparenza e per la prevenzione della corruzione si è proceduto alla pubblicazione dei documenti con avvisi dedicati a tutta la cittadinanza (partiti, movimenti civici, associazioni ecc.) per raccogliere osservazioni e rilievi. Risultato della consultazione pubblica? Nulla da dire. Mio malgrado sono stato protagonista di una vicenda assurda. Rimediando all’errore ho fatto un gesto normale in un paese normale, a parte le dovute eccezioni. Ma mi preme aggiungere, con grande amarezza, che rimando al mittente tutte le falsità addebitatemi e che alcune dichiarazioni sono già al vaglio del mio legale per valutare eventuali azioni a difesa della mia rispettabilità e del mio onore».

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martedì 28 Febbraio 2017

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