Cronaca

Indagine su Sindaco ed ex giunta, la replica dell’avvocato Fiore

La Redazione
Il Comune di Giovinazzo
«Non vi è stato alcun demansionamento, ma una razionale riorganizzazione degli uffici. L'architetto Turturro non si è mai opposto all'ampliamento della discarica»
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«Il dirigente comunale architetto Turturro, già vicesindaco di Giovinazzo nella precedente amministrazione e assessore ai Lavori Pubblici, che svolgeva e continua a svolgere attività politica, aveva dichiarato, per iscritto, la propria incompatibilità ad occuparsi di urbanistica, in quanto sottoposto a processo penale, e poi condannato, per gravi reati urbanistici e altri reati contro la P.A. (c.d. “lottizzazione abusiva di Giovinazzo, P.M. Dr. Nitti)». Comincia così la replica dell’avvocato Mariano Fiore, difensore di Sindaco e alcuni degli assessori indagati nell’ambito della vicenda giudiziaria per presunte minacce nei confronti dello stesso funzionario comunale.

«L’amministrazione comunale – prosegue la nota -, per rendere più efficiente l’attività degli uffici comunali, aveva ridisegnato la “Pianta organica” prevedendo due dirigenti tecnici ed incaricando il Turturro di funzioni distinte da quelle urbanistiche, proprio al fine di salvaguardare l’immagine dell’ente e lo stesso dirigente. Non vi è stato alcun demansionamento né riduzione di stipendio o altre azioni “mobbizanti”, bensì una razionale riorganizzazione degli Uffici e rotazione dei Dirigenti come previsto per legge».

«Successivamente – scrive l’avvocato Fiore – alla severa condanna del Turturro da parte del Tribunale di Bari, è stato avviato, come per legge e quale atto dovuto, il relativo procedimento disciplinare. Peraltro, sono emerse numerose altre attività e procedure, svolte in precedenza dal Turturro, rivelatesi illegittime e/o inappropriate esponendo il Comune al sicuro rischio di danni e richieste di risarcimento danni, per il quale ci si è riservati di adire la competente Procura della Corte dei Conti. L’architetto Turturro non si è mai opposto all’ampliamento della discarica di Giovinazzo avendo avallato ben due ordinanze e altri atti amministrativi del presidente Onorevolle Nichi Vendola (allora Commissario regionale per i rifiuti) che hanno aumentato notevolmente l’abbancamento di rifiuti fino ad oltre il doppio della capacità autorizzata inizialmente».

«È su questi aspetti – conclude l’avvocato – che verte l’indagine della Procura della Repubblica di Bari riferita, dunque, ad un periodo antecedente l’amministrazione dell’attuale Sindaco Depalma. Pertanto, le notizie riportate dagli organi di stampa, risultano essere inesatte e fuorvianti nonché lesive nei confronti delle persone succitate».

Intanto sindaco Tommaso Depalma, l’allora ex presidente del Consiglio comunale Vito Domenico Favuzzi, e gli ex gli assessori Michele Sollecito, Marianna Paladino, Salvatore Stallone, Antonia Pansini e l’allora assessore Sannicandro (di questi ultimi sono in carica solo Michele Sollecito e Salvatore Stallone), dichiarano «di essere sereni, di essere disponibili a collaborare con la Procura della Repubblica di Bari e di confidare nel lavoro dei magistrati, certi che sapranno fare luce e chiarezza sull’inchiesta facendo emergere la verità».

sabato 16 Settembre 2017

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