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I linguaggi dell’extravergine, a Giovinazzo tre giorni dedicati alla comunicazione dell’olio d’oliva

La Redazione
L'olio d'oliva
A partire dall'11 maggio alla Cittadella della Cultura. L'obiettivo: imparare a utilizzare un linguaggio efficace per raccontare un prodotto antico e prezioso
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Da venerdì 11 a domenica 13 maggio la Cittadella della Cultura di Giovinazzo si trasformerà nella casa dell’olio extravergine d’oliva. Imparare a utilizzare un linguaggio preciso, efficace, adeguato e moderno per raccontare un prodotto antico e prezioso come l’olio extravergine d’oliva è, infatti, l’obiettivo dell’evento ‘I linguaggi dell’extravergine’, patrocinato dal Comune di Giovinazzo e organizzato dall’associazione culturale Passione Extravergine e giunto alla seconda edizione.

IL FOCUS Tre giorni di lavoro dedicati a quanti vogliono costruire un percorso per diventare divulgatori di contenuti culturali legati all’extravergine oppure semplicemente migliorare le proprie competenze in materia. Quali sono i contenuti tecnici che il consumatore dovrebbe conoscere? Quali sono i linguaggi e i contenuti più adatti per comunicare con i bambini, con i medici, con il personale della ristorazione, con chi fa la spesa? Queste sono le domande alle quali si cercherà di dare una risposta con esperti del settore attraverso approfondimenti mirati, momenti pratici di laboratorio e co-progettazione in gruppi, secondo il metodo ‘open space technology’ e momenti di team building come una cena sociale, con l’obiettivo di trovare punti di forza e opportunità per aprire nuovi possibili scenari di rete e cooperazione. Gli assaggiatori che si formano nei corsi abilitanti, nella maggioranza dei casi, difettano di competenze linguistiche, semiotiche, relazionali, metodologiche, che permettano loro di elaborare una comunicazione culturale ricca ed efficace con il consumatore, che si tratti di chef, di chi fa la spesa, di bambini, di educatori, di medici, etc. Il risultato è che, nell’area della cultura dell’olio extravergine di oliva, prevale una comunicazione frammentata, approssimata, e spesso caratterizzata da moltissime inesattezze, ma anche da errori rilevanti che, specie se commessi da personaggi autorevoli, vanificano il lavoro di anni nella direzione dell’informazione divulgativa corretta e accessibile a tutti e, soprattutto, danneggiano la percezione del prodotto sui mercati e tra i consumatori, con gravi danni all’economia del territorio.

«La scelta di Giovinazzo non è casuale – racconta Elisabetta De Blasi, presidente di Passione Extravergine – . È un comune molto particolare, dove la produzione di olio è centrale e in questi ultimi anni ha saputo far emergere delle eccellenze notevoli, che si sono distinte nel panorama nazionale, vincendo i più importanti premi della Penisola. Se da un lato cresce la generazione dei frantoiani e produttori che vogliono mettere in bottiglia extravergini di qualità, d’altra parte una gran quantità di produttori olivicoli hanno deciso, negli stessi anni, di vendere la materia prima ad altre regioni che si arricchiscono del nostro buon lavoro. È un territorio simbolo di due fenomeni che esprimono bene le spinte centripete del territorio. Qui e non altrove, vogliamo far vedere che sull’olio non è già stato detto tutto. Proprio per questo i banchi di assaggio dei produttori di venerdì 11 maggio dalle 10.30 alle 11.30 saranno aperti alla cittadinanza. Anche quest’anno lavoreremo su educare all’extravergine (in contesti didattici), formare all’extravergine (in particolare formare i formatori), informare sull’extravergine (in una modalità non pubblicitaria). Questi tre filoni di riflessione collettiva ed autoformazione, possibile grazie alla tecnica OST, verrà arricchita dagli approfondimenti che verteranno su claim salutistici, differenze di strutturazione del linguaggio, medici e olio, e strumenti per la didattica del cibo. Molti i momenti di creazione del gruppo che ci auguriamo alla fine della tre giorni, getti il seme di una rete nazionale aperta alla riflessione su questi temi, sviluppabili anche in altri territori. Ci tengo a dire – conclude De Blasi – che questo evento è anche possibile grazie alla partecipazione volontaria e diretta dei soci produttori che collaborano in una logica di condivisione.»

Partner del progetto: il Centro di ricerca Uniba sull’olivo, l’olio e le olive da mensa dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, il GAL Fior d’Olivo, il progetto Aristoil e il CIRPAS (Centro Interuniversitario di Ricerca Popolazione Ambiente Salut’) e la rivista online di agricoltura e ambiente Teatro Naturale. Le quote di partecipazione previste: – 60 € per i soci di Passione Extravergine – 70 € per i non soci Per chi viene da fuori è previsto un servizio di navetta dall’aeroporto di Bari o dalla stazione ferroviaria di Bari. Le iscrizioni si chiudono lunedì 7 maggio.

IL PROGRAMMA Venerdì 11 ore 10,30: accoglienza partecipanti e oil break aperto alla cittadinanza con i soci produttori ore 11,30 – apertura dei lavori e presentazione delle giornate. Note introduttive e metodologiche, presentazione dei partecipanti. ore 13 – pausa pranzo ore 14.30 – costituzione dei gruppi di lavoro con moderatore ore 17 – coffee break ore 17,30 – gruppi di lavoro ore 18,30 – chiusura dei lavori 19,30-22,30 – team building di cucina sociale presso il Parco Scianatico. Sabato 12 ore 9: interventi dei relatori ore 10 – coffee break ore 10.30-13 – interventi dei relatori ore 13 – pausa pranzo ore 14.30- 18 – gruppi di lavoro . Domenica 13 ore 9: trasferimento in campagna, passeggiata e lettura tra gli olivi ore 11 – trasferimento nella sede dei lavori ore 12-13.30 – plenaria di restituzione dei risultati dei gruppi di lavoro, proposte per la creazione della rete ore 13.30 – pranzo di saluto.

venerdì 4 Maggio 2018

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