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Il tacchino? Sì, ma con la pasta al forno. La festa del Ringraziamento dei giovinazzesi d’America

Nicola Palmiotto
La famiglia Prudente
Nick Prudente: «A tavola saremo in 30, ma festeggiamo a modo nostro». Domenico De Ceglia: «Quella volta che abbiamo preparato i taralli». Pasqualino Beltempo: «È l'anniversario del mio arrivo in Usa»
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Il tacchino? Sì ma anche la pasta al forno. È una festa del Ringraziamento molto particolare, quella che oggi si apprestano a trascorrere i giovinazzesi in Usa. Accanto ai riti e alle pietanze americane resta forte, anche a tavola, il retaggio delle tradizioni pugliesi, come un cordone ombelicale che li tiene tutti legati alla propria terra d’origine.

UNA FESTA ALLA GIOVINAZZESE «Il tacchino su mangèssr lor», dice scherzando Nick Prudente, negli Usa dal 1980, oggi capostipite di una numerosa famiglia che si riunirà a Long Island nella casa di uno dei tre figli maschi. «Saremo una trentina a tavola – prosegue -. Questa per gli americani è la ricorrenza dedicata alla famiglia, forse più importante del Natale, ma noi la festeggiamo a modo nostro». Nonostante quasi tre decenni in America, la nostalgia di Giovinazzo nella casa dei Prudente si tocca con con mano e dalla finestra di Skype si vedono sulle pareti gli scorci della città ma anche una fila di bottiglie di limoncello. «Le abbiamo preparate noi», spiega fiero Nick. Toccherà invece alla consorte, la signora Anna, tenere viva la tradizione pugliese, preparando la pasta al forno per tutti gli invitati. «Non è la prima volta che cucino per tante persone. Al tacchino e al resto ci pensa mia nuora».

UNA CENA INTERNAZIONALE «Mia moglie ed io siamo arrivati in Alabama nel 2009 – racconta Domenico De Ceglia, 40enne ricercatore nel campo dell’ingegneria elettronica -. Abbiamo trascorso quasi tutti i nostri Thanksgiving con amici immigrati di varia origine: Italia, Francia, Messico, Portogallo, Germania, Brasile. Il famoso tacchino, in questi lunghi e piacevoli pomeriggi internazionali, è sempre relegato a poco più di un contorno: ognuno degli invitati prepara qualcosa, in genere le specialità dei vari paesi di provenienza. Ricordo che in un’occasione abbiamo portato una pizza di patate e dei taralli fatti in casa. I taralli sono andati a ruba e io ero abbastanza orgoglioso di aver fatto conoscere un prodotto tipico della nostra madre terra Puglia, finché non ho sentito un nostro caro amico commentare: “Ohh, these crackers are delicious”. Ho dovuto precisare che quei “crackers” erano stati preparati con olio di oliva di Giovinazzo e che si chiamano solo taralli, “not crackers, please!”. Credo che quel mio orgoglio per i prodotti e le specialità gastronomiche italiane sia un sentimento comune tra gli immigrati di prima generazione. In realtà si tratta di un orgoglio misto a un pizzico di nostalgia». Anche Domenico come Nick non sfugge alla malia che Giovinazzo esercita sui figli lontani: «Su una parete del mio salotto campeggia una grossa tela con una foto del porto di Giovinazzo», aggiunge. Durante il Thanksgiving non c’è solo il cibo, ma anche le interminabili partite di football Nfl che fanno da sfondo televisivo muto alla serata. «Ma qui in Alabama – obietta Domenico – la vera passione è per il college football che tiene incollati ai televisori i tifosi. Ogni anno proprio in questi giorni si disputa l’Iron Bowl la sfida tra Università di Alabama e di Auburn».

L’ANNIVERSARIO DELL’ARRIVO IN USA «Il Ringraziamento quest’anno, come sempre, lo passerò con i miei parenti di Brooklyn, Raffaele Bavaro e le rispettive famiglie – racconta Pasqualino Beltempo, 30enne attore di musical in Usa pure lui dal 2009 -. Per me questa è una data particolarmente importante, perché casualmente arrivai negli Stati Uniti per la prima volta, senza sapere che poi mi sarei trasferito qui, proprio nel giorno del Thansgiving. I miei cugini vennero a prendermi dall’aeroporto e la prima cosa che mangiai fu proprio gli avanzi del loro pranzo del Ringraziamento. Quindi è l’anniversario del mio arrivo in America». Anche sulla tavola della famiglia Bavaro non mancano le pietanze tipiche: «La moglie di Raffaele è una italo-americana doc, quindi non può mancare il suo piatto tipico della cultura napoletano-americana: i manicotti ripieni di ricotta. Poi ovviamente c’è il tacchino di 20 libbre, ma lei fa sempre anche le verdure con la pastella tipica nostra pugliese». Immancabile è anche la parata di Macy’s a Central Park. «Un anno – svela Pasqualino – io, la mia cuginetta e sua madre ci siamo svegliati presto e siamo andati alla parata. Se non si va alla parata di vede in televisione: è troppo bella».

Giovinazzesi d’America, ovunque voi siate buona festa del Ringraziamento.

giovedì 23 Novembre 2017

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