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Francesco Pugliese ambasciatore della cucina pugliese a Tokyo

Nicola Palmiotto
Francesco Pugliese a Tokyo con la brigata del ristorante "Antichi Sapori"
Il ristoratore: «Parlare di Giovinazzo in Giappone mi ha riempito di orgoglio»
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Una missione esplorativa per diffondere la cultura gastronomica italiana in Giappone. C’era anche Francesco Pugliese, in qualità di ambasciatore della cucina pugliese, nella delegazione di funzionari della Camera dei deputati che dal 7 al 14 novembre scorso si è recata a Tokyo per stringere relazioni con gli stakeholder del Pese del Sol Levante interessati a investire in ristoranti, prodotti tipici e tutto ciò che concerne l’enogastronomia made in Italy. «A me interessava ovviamente il made in Puglia», spiega Pugliese che dall’esperienza in Giappone è tornato carico di entusiasmo. «Siamo stati in posti splendidi, a contatto una civiltà molto evoluta – assicura -. Uno degli scopi del viaggio era quello di sottolineare i punti di incontro che ci sono tra la cultura gastronomica giapponese e quella italiana, come per esempio l’uso in cucina di pesce e verdure, ma anche del riso».

LE ORECCHIETTE CON LA KABURA Durante la missione sono stati effettuati diversi incontri, con l’ambasciata italiana a Tokyo e con i membri del club Maserati durante il 24esimo “Maserati day”; ma il drappello italiano ha fatto una puntata anche nel distretto di Mianamisaku, a ovest della capitale. «Abbiamo preparato due cene cucinando a quattro mani, in un mix di cucina pugliese e giapponese. Per il club Maserati ho cucinato le orecchiette con la kabura, un tipo di rapa giapponese un po’ differente dalla nostra». Il momento più emozionate è avvenuto però durante l’incontro all’ambasciata. «Parlare di Giovinazzo di fronte all’ambasciatore italiano in Giappone mi ha riempito di orgoglio», aggiunge. Ma molto interessante è stata pure l’esperienza al mercato del pesce di Tokyo durante l’asta dei tonni. «È un evento unico – osserva Pugliese -. L’asta più importante per il mondo, che diventa anche un momento di interesse culturale».

GLI SVILUPPI Insomma una missione che promette bene e che in futuro potrebbe avere interessanti sviluppi. «Gli esiti possono essere tanti, ma bisogna andarci cauti – frena Pugliese -. I giapponesi sono un popolo che mette il bene della collettività al di sopra di ogni cosa, ma sono anche diffidenti con gli stranieri». Tra gli obiettivi c’è anche quello di riuscire a rendere meno di nicchia la Puglia e il cibo pugliese, che in Giappone oggi può contare solo su alcuni selezionati rappresentanti come “Antichi sapori”, il ristorante di Pietro Zito che ha una sede a Tokyo da quattro anni. «Dobbiamo provare a lavorare in questo senso – afferma Pugliese -, non sono progetti immediati ma possono avere un ritorno importante: pensate che a Tokyo c’è il numero maggiore di ristoranti stellati del mondo». A gennaio è previsto un nuovo incontro e se le cose andranno bene in primavera si potranno gettare le basi per una collaborazione. Per Giovinazzo e per la Puglia è già un’ottima buona notizia.

domenica 19 Novembre 2017

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