Attualità

Obesità e sovrappeso nei pazienti psichiatrici

La Redazione
Il convegno "Nutrimente"
Presentata a Molfetta "Nutrimente", la ricerca sperimentale Anthropos che associa corretta alimentazione a migliori prospettive di vita
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La prevenzione dell’obesità e del sovrappeso in pazienti psichiatrici comincia con un corretto stile di vita. Sono i risultati di “Nutrimente”, progetto sperimentale sviluppato dalla Cooperativa Anthropos di Giovinazzo, presentato a Molfetta il 22 settembre, nell’ambito del convegno in cui hanno partecipato medici,psichiatri, biologi e nutrizionisti.

Nove mesi di lavoro, in cuisono stati raccolti dati: nutrizionali, biochimici, psicometrici e di monitoraggio della terapia psicofarmacologica,sviluppati dagli esperti della Cooperativa Anthropos in particolare da Giacobba Fazio medico psichiatra, Nicoletta De Lorenzo psicologa psicoterapeuta e Stefania Giammarino biologo specialista in Scienza dell’alimentazione. I dati sono stati raccolti,elaborati e analizzati dal Dott.G. Leandro e dal suo staffdell’ospedale ”S.De Bellis” IRCSS di Castellana Grotte, istituto di ricovero e cura a carattere scientifico .

“Nutrimente” è il risultato di unlavoro complesso e innovativo ma soprattutto sperimentale attuato nell’anno 2014-2015 per la prevenzione e cura di sovrappeso e obesità in pazienti psichiatrici. La ricerca sviluppata in 9 mesi è stata applicata,in modalità sperimentale su 20 pazienti e ha dimostrato come con un corretto approccio alimentare si è assistitocontestualmentealla perdita di peso, al miglioramento del funzionamento globale del paziente e al miglioramento della sua qualità della vita intesa come benessere psicofisico e vita sociale/relazionale.

“Nutrimente si pone comeobiettivo in primo luogo quello di migliorare lo stato di salute e lo stile di vita dei pazienti delle strutture psichiatriche; “come noto – dichiara Mariapia Cozzari presidente Cooperativa Sociale Anthropos – gran parte degli psicofarmaci determinano un importante incrementodi peso, e quindi se poco si può fare a livello farmacologico, molto si può con interventi mirati a sviluppare la consapevolezza dei pazienti circa i rischi dell’obesità grave”.

“Il progetto Nutrimente non considera il disturbo alimentare come un disturbo a sé stante, ma come un comportamento all’interno di uno stile di vita– dichiara Felice Vadruccio, responsabile DH dei Disturbi del comportamento alimentare Policlinico di Bari – L’obiettivo che il progetto si pone non é la mera scomparsa di sintomi, ma la modifica di uno stile di vita. I pazienti che partecipano allo studio sono incoraggiati non a mangiare di più, di meno o meglio, ma a non annoiarsi , a non lasciarsi vivere, a non lasciarsi vivere passivamente le iniziative organizzate per loro e ad essere propositivi, creativi e volitivi”.

La maggior parte dei pazienti, problematici dal punto di vista comportamentale, portatori di sintomi cronicizzati, che si sono dimostrati evitanti sul versante dell’impegno personale nelle relazioni e nei compiti più elementari della quotidianità, ha presentato un miglioramento globale.

Il convegno ha visto la partecipazione di quasi 200 tra medici, psicologi, biologi, nutrizionisti, assistenti sociali, educatori professionali, tecnici della riabilitazione psichiatrica, operatori socio-sanitari e tutte le figure professionali che operano nel settore.

sabato 23 Settembre 2017

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