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Verso il Gamberemo, Luigi Piscitelli: «Consci della nostra forza, Immacolata squadra da battere»

Nicola Palmiotto
Luigi Piscitelli
Il capitano della Cattedrale detentrice del Palio: «Proveremo a vincere di nuovo. Sarà una gara equilibrata che si deciderà al fotofinish»
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Piscitelli, la prima volta non si scorda mai, nemmeno al Gamberemo. Come avete vissuto questi 12 mesi?

«Sono stati mesi vissuti con entusiasmo. Eravamo il rione che non aveva mai vinto e la gente ha apprezzato il nostro successo. Siccome siamo sempre arrivati ultimi, o non avevamo mai vinto, siamo stati sempre guardati con una certa benevolenza, anche dagli avversari».

È vero che subito dopo la vittoria sua moglie l’ha abbracciata e le ha detto: «Questo è il giorno più bello della mia vita»?

«Sì è vero (ride), ma io le ho risposto: “Pensavo fosse quello del matrimonio”».

Venticinque edizioni del Palio con tante delusioni poi l’exploit. A parte la legge dei grandi numeri, qual è stato il segreto della Cattedrale?

«Tante cose messe insieme: un pizzico di fortuna, le mie scelte nello schieramento della squadra, la capacità di aver saputo coinvolgere gli atleti e soprattutto qualche errore commesso dalle altri rioni. Dall’immacolata in particolar modo, che ha ceduto con gli ultimi frazionisti. Alla fine abbiamo vinto agli ultimi 200 metri: eravamo quarti in mare, siamo usciti secondi e abbiamo compiuto il sorpasso decisivo nel finale».

Piscitelli lei ha esordito da capitano con una vittoria. Cosa deve saper fare un buon capitano?

«Il team del Gamberemo è una squadra anche se ciascuno corre una frazione a sé stante. Bisogna tenere alta la motivazione e la concentrazione e saper schierare l’atleta che riesce ad esprimere meglio la sua potenzialità sportiva in un determinato ruolo. Forse la Cattedrale con la sua prima vittoria ha lanciato un modello nuovo di gestione della squadra».

Quale?

«Scegliere le persone più adatte in un determinato ruolo: chi ha l’attitudine a saltare fa la corsa con il sacco; chi ha la rapidità fa il gioco dei fiscoli; quelli che hanno resistenza ed esplosività fanno la prova più dura: la corsa con il remo, che è fondamentale. Insomma mettere ciascuno nelle condizioni di poter fare il massimo. È per questo motivo che ho scelto una ragazza che pratica atletica leggera come ultima frazionista. Gli altri rioni in quel ruolo di solito non mettono mai un corridore forte, perché il Gamberemo a quel punto è già bello e deciso. Invece io, in base a quello che avevo visto negli scorsi anni, mi sentivo che non sarebbe andata così. Se non ci fosse stata Roberta non avremmo mai raggiunto e superato l’Immacolata».

Edizione 2017, quali sono le vostre aspettative e come vi state preparando?

«Ci stiamo preparando bene, la concentrazione è alta. Le aspettative sono quelle di combattere per provare a vincere di nuovo. Ma credo che sarà un Gamberemo molto equilibrato che si deciderà probabilmente al fotofinish, ho questo presentimento».

Qual è il momento in cui si decide il Gamberemo?

«La frazione di corsa con il remo e quella a mare. Se guadagni bene nella prima parte ed esci primo a mare di solito mantieni il distacco. Però nel Gamberemo ci possono essere degli eventi legati alla fortuna e agli errori commessi dagli atleti. Magari per una certa euforia ci si deconcentra durante la corsa e si cade, oppure si sbaglia strada,come è successo qualche anno fa».

Se dovesse fare un pronostico sul Gamberemo 2017 quale sarebbe?

«Noi siamo consci della nostra forza e faremo di tutto per vincere di nuovo. La squadra da battere resta l’Immacolata, ma tutte le altre si sono rinforzate e non vannp sottovalutate».

martedì 15 Agosto 2017

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