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Treni regionali soppressi, dalla Regione si aprono spiragli. Le lamentele dei pendolari

La Redazione
Treni regionali soppressi
Nei giorni scorsi il Sindaco Depalma, insieme a Gaetano Illuzzi rappresentante dei pendolari, ha incontrato il dirigente della ripartizione trasporti della Regione
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Lo scorso 12 giugno, il sindaco Tommaso Depalma accompagnato da Gaetano Illuzzi, il pendolare che sui social network aveva sollevato il dibattito sulle fermate soppresse dei treni regionali nella stazione di Giovinazzo, ha incontrato l’ingegner Campanile, dirigente della Ripartizione Trasporti della Regione Puglia, per studiare le possibilità che impediscano di creare disagi ai viaggiatori. La notizia è stata diffusa in una nota da parte della amministrazione comunale.

L’incontro – Durante l’incontro sono stati analizzati le tabelle con i dati relativi ai treni che collegavano Giovinazzo con Bari e Foggia prima e dopo le modifiche, dalle quali risulterebbero delle diminuzioni medie del 30 per cento nelle ore pomeridiane e serali. Secondo il dirigente le modifiche sarebbero state apportate in modo da evitare treni in un lasso orario troppo ravvicinato e spesso e volentieri vuoti. Per esempio, se prima erano 6 i treni pomeridiani tra Foggia e Giovinazzo, dallo scorso 12 giugno sono diventati 4 di cui 2 con scalo. I treni eliminati sono stati quelli con orari ravvicinati (prima c’erano due treni alle 16,20 e 16,40 e altri due alle 18,05 e 18,35, mentre nell’orario nuovo ce ne sono uno alle 16,27 e l’altro alle 18,12).

Le lamentele dei pendolari – Gaetano Illuzzi ha illustrato quelli che ritiene siano i maggiori problemi per i pendolari a seguito dell’entrata in vigore del nuovo orario. Una perplessità riguarda le coincidenze, che secondo Illuzzi sarebbero troppo influenzabili dai ritardi sulla Foggia-Barletta, anche a causa dei viaggiatori senza biglietto che talvolta costringono il personale viaggiante alla sosta nelle stazioni in attesa dell’intervento della Polfer. Per questa vicenda sembra che la Regione si voglia orientare a chiedere a Trenitalia che l’intervento degli agenti avvenga nelle stazioni “porta”, ossia quelle di interscambio, in modo da non accumulare ritardi e permettere l’effettivo utilizzo a pieno del sistema delle coincidenze.

L’altra vicenda riguarda la distribuzione dei collegamenti. «Come è stato giusto eliminare treni troppo vicini nella stessa tratta, sarebbe stato corretto anche inserire dei treni in buchi da più di due ore, come quello tra Foggia e Barletta o Molfetta tra le 18,12 e le 20,23, una fascia oraria interessata dal flusso degli studenti che tornano a casa», spiega Illuzzi.

L’unico modo per evitare le attese sarebbe prendere i treni Intercity e Freccia, che non solo hanno un costo decisamente più alto, ma attualmente non permettono di avere un abbonamento integrato. Gli studenti infatti devono fare l’abbonamento regionale e ogni volta pagare l’integrazione di 5-10 euro sul biglietto. Se facessero invece direttamente l’abbonamento intercity o freccia, non potrebbero prendere i treni regionali.

Una proposta, che troverebbe anche il favore dell’ente regionale, potrebbe essere quindi quella di inserire di una sorta di abbonamento integrato solo per i treni di determinate fasce orarie, un’idea ovviamente che deve essere sottoposta alla valutazione di Trenitalia.

Al termine dell’incontro, l’ingengere Campanile si è mostrato disponibile a nuovi incontri e a ricevere proposte o segnalazioni nel momento in cui l’orario sarebbe entrato a regime, e i vari viaggiatori avessero potuto valutare se ci fossero reali problemi, o solo disagi iniziali legati alla concezione dello scalo e delle coincidenze.

martedì 20 Giugno 2017

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