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Alzheimer, Giovinazzo leader nel sud Italia per l’accoglienza e inclusione dei malati

La Redazione
Alzheimer
La Federazione Alzheimer Italia riconosce alla cooperativa sociale Anthropos e alla Comunità solidale "Gocce di memoria" la leadership per assistenza e integrazione delle persone affette da demenza
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La Federazione Alzheimer Italia ha identificato Giovinazzo come punto di riferimento per il sud Italia nella sperimentazione delle comunità solidali amiche delle persone con Alzheimer e demenza. Si tratta di due realtà, la cooperativa sociale "Anthropos" e la struttura "Gocce di Memoria". L’unica realtà simile al nord Italia, riconosciuta dalla Federazione, è quella del comune di Abbiategrasso, in provincia di Milano. Entrambi i comuni, caratterizzati dal forte senso di solidarietà sociale, stanno realizzando programmi annuali incentrati su due linee operative, una rivolta al supporto dei malati e delle famiglie che convivono con questa delicata patologia; l’altra dedicata al contesto sociale locale con opere di sensibilizzazione e di formazione per tutte le categorie di cittadini. La notizia è stata diffusa tramite un comunicato della amministrazione comunale. 

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A Giovinazzo si è iniziato con i vigili urbani, i commercianti e gli insegnati. A breve partiranno corsi di formazione anche nelle parrocchie affinché i frequentatori imparino a porsi nei confronti di una persona affetta da queste patologie. A breve, un particolare contrassegno, sarà esposto all’esterno di alcune strutture pubbliche di Giovinazzo. Servirà a identificare la presenza di personale formato e in grado di accogliere una persona affetta da demenza o Alzheimer.

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 A Giovinazzo la cooperativa sociale "Anthropos" e la struttura "Gocce di Memoria" sono attive, da anni, sul territorio grazie alla sinergia creatasi con il Comune e con la Federazione Alzheimer Italia

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«Vivere con la demenza è dura ma vivere in una città che esclude le persone con demenza è ancora più dura» (Bart Deltour).

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È questo il motto che sintetizza lo spirito dei programmi delle Comunità Solidali Amiche delle persone con Demenza, movimenti sociali già sperimentati con successo nei paesi anglosassoni. L’idea di base consiste nel lavorare all’interno degli abituali contesti di vita delle persone affette da demenza, in modo da migliorare la loro qualità di vita, perseverare la loro autonomia nel più lungo tempo possibile e contrastare lo stigma ancora molto legato alla malattia.

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Tutti, dal governo alle comunità locali, dai negozianti al singolo cittadino, hanno la responsabilità di fare in modo che queste persone non si sentano escluse e siano circondate dalla comprensione e dal supporto reciproco. Una comunità solidale si realizza nel momento in cui le persone affette da demenza sono accettate e rassicurate. In questo modo si sentono più sicure e partecipi nell’affrontare la propria vita e allo stesso tempo sentono di poter dare ancora un contributo alla società, partecipando attivamente come hanno sempre fatto nella loro esistenza.

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«In questi anni abbiamo sviluppato una seria riflessione sul tema della coesione sociale, diverse infatti sono le  sacche di esclusione e di emarginazione che insidiano la nostra comunità cittadina- commenta Michele Sollecito, assessore alla solidarietà sociale-. Tra queste zone di esclusione vi sono le famiglie che affrontano il caso di un parente affetto da demenza o Alzheimer. Combattere lo stigma che tali malattie comportano e che portano le famiglie a chiudersi in sé stesse: questa è stata la missione che grazie alla lungimirante intuizione dell’Anthropos portiamo avanti con orgoglio essendo stati pionieri in questo campo. Una città che insieme a strategie di inclusione sociale per disoccupati, nonché insieme ad alleanze educative per combattere le dipendenze, aggiunge percorsi che mettano in comune l’esperienza della fragilità, è sicuramente una città più coesa e più umana». 

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mercoledì 22 Febbraio 2017

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