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Avvistata nelle acque di Giovinazzo una medusa “vespa di mare”

La Redazione
Posidonia
Il ritrovamento effettuato dal nucleo sub Molfetta. «Con le temperature estive il problema sarebbe veramente importante visto la pericolosità degli effetti del veleno di questa specie di medusa»
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Ogni weekend, l’Asd Nucleo Sub Molfetta è impegnata in immersioni ricreative e formative ma si dedica anche alla raccolta dati e al monitoraggio della biodiversità acquatica del nostro territorio.

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In particolare la scorsa domenica, 29 gennaio,  è stato fatto un prezioso avvistamento nelle acque sotto costa a Giovinazzo.

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Durante un’immersione mattutina dedicata al monitoraggio della presenza di specie bioindicatrici secondo il protocollo di ricerca Reef Check Italia, sono stati rinvenuti alcuni esemplari di Cubomedusa, comunemente detta "vespa di mare", appartenente al genere Carybdea, conferma il biologo dell’associazione Dott. Michele De Gioia.

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Gli esemplari sono stati ritrovati a pochi metri d'acqua e a poche decine di metri da riva, in una cala nella zona sud di Giovinazzo. L'importanza di tale avvistamento, a parte la pericolosità della specie, deriva dal fatto che nonostante ci troviamo in periodo invernale con temperature dell’acqua tra gli 8° e i 10°, e quindi con condizioni ambientali poco favorevoli per una specie tipicamente tropicale, gli individui erano vivi e si mostravano in moto attivo.

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La segnalazione è stata inviata ai referenti del programma internazionale di monitoraggio dei celenterati Occhio alla Medusa, che raccoglie informazioni sulle specie pericolose e non, autoctone o aliene di meduse, ctenofori e tunicati.

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“Continueremo attivamente e volontariamente a monitorare il mare – comunica il presidente dell’associazione Daniele Marzella – affinché le nostre segnalazioni possano essere un servizio utile e di stimolo per la comunità locale e per gli enti, auspicando che questo tipo di avvistamento sia di tipo occasionale, altrimenti con le temperature estive il problema sarebbe veramente importante visto la pericolosità degli effetti del veleno di questa specie di medusa”.

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Da segnalare nello stesso sito di immersione la presenza di ctenofori appartenenti al genere Mnemiopsis, non pericolosi e abbondanza  di posidonia, pianta fondamentale per la salute dell’ecosistema, in perfetto stato di conservazione.

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mercoledì 1 Febbraio 2017

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