L'intervista

Loredana Lezoche: «Il mio impegno contro l’emergenza lavoro»

La Redazione
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Molfetta. Intervista a Loredana Lezoche
La candidata del centrosinistra al Senato alle prossime elezioni politiche si sofferma su un tema caldissimo
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Si avvicina il momento delle elezioni politiche e tra le novità di questa tornata elettorale c’è Loredana Lezoche, candidata per il centrosinistra al Senato. Tra le emergenze da risolvere c’è quella del lavoro. Un tema che sta particolarmente a cuore all’imprenditrice molfettese.

Loredana Lezoche, il lavoro oggi come oggi è un’emergenza, soprattutto per i giovani. Lei che è imprenditrice, che ricetta ha?
Sicuramente non ho una ricetta o una bacchetta magica, non intendo promettere qualcosa di irrealizzabile. Ragioniamo quindi su cosa possiamo fare, su come farlo: dobbiamo creare un ambiente favorevole affinché gli imprenditori possano assumere le nostre ragazze ed i nostri ragazzi con contratti a tempo indeterminato. Il lavoro a tempo indeterminato vale di più, ma deve costare di meno (grazie alla riduzione del cuneo contributivo di 4 punti in 4 anni, dal 33% al 29%). Solo così potremo eliminare il precariato e permettere ai nostri giovani di guardare al futuro con più sicurezza.

Guardiamo, però, anche alla formazione, all’istruzione, allo studio. I nostri istituti tecnici superiori devono formare le competenze dei nostri giovani, adeguandole al progresso tecnologico e alle nuove richieste del mercato internazionale. E, a proposito di formazione, non possiamo dimenticarci delle persone non più giovani in cerca di occupazione: bisogna riformare queste risorse per un corretto reinserimento nel mondo del lavoro.

Non dimentichiamoci anche dei lavoratori e delle partite IVA, dobbiamo estendere anche a loro tutte le forme di garanzia fino ad ora attuate dal nostro Governo, come ad esempio quella degli 80 euro mensili.

Quando si parla di lavoro, si parla anche di imprese. Non ritiene che agevolare le imprese consenta di migliorare anche la situazione dei lavoratori?
Certamente. Ecco perché dobbiamo puntare ad un aumento della deducibilità IMU per i fondi di professionisti, artigiani e commercianti, ad investire nella semplificazione e nella digitalizzazione del fisco, ad istituire uno strumento di formazione personale permanente (per un monte complessivo minimo iniziale di 150 ore), ad estendere i PIR anche oltre l’attuale perimetro di legge per consentire alle piccole imprese innovative di competere con maggiore incisività, ad una riduzione progressiva dell’IRES fino al 22%.

Un esempio concreto del mio impegno sarà quello di migliorare la misura “Nuove imprese a tasso zero” eliminando i limiti di accesso, ampliando la dotazione finanziaria e riconoscendo il 25% a fondo perduto di questa opportunità di fare impresa.

Fare impresa oggi, da imprenditrice ne sono perfettamente consapevole, non è semplice, soprattutto se pensiamo alle grandi multinazionali del web che, rispetto a noi aziende radicate sul territorio, non devono affrontare la nostra stessa pressione fiscale. In questo, mi impegnerò affinché le aziende online paghino le stesse tasse delle aziende offline.

L’emergenza lavoro si avverte a maggior ragione al sud. Cosa possiamo fare per la questione Mezzogiorno?
È assurdo che si parli ancora di “Questione Mezzogiorno”. E’ un problema che appartiene a tutte le agende politiche da sempre, ma poco si è fatto. I nostri giovani devono viaggiare, studiare, confrontarsi con realtà diverse dalla nostra, ma poi devono rientrare e portare a casa tutta la loro esperienza e competitività: basta parlare di fuga di cervelli, è ora di parlare di rientro.

Pensiamo allora a quali sono i tesori del nostro territorio: turismo e produzione agroalimentare. Bisogna agevolare nella legalità l’ingresso dei giovani nel mondo agricolo, realizzare un piano nazionale per valorizzare le opportunità economiche ed ambientali dello sviluppo dell’economia circolare, garantire degli incentivi fiscali per chi riqualifica alberghi e strutture ricettive. Il Mezzogiorno contiene al suo interno tantissimi tesori paesaggistici e naturali, il nostro compito sarà quello di garantire che siano apportate migliorie alle infrastrutture che ci collegano al resto del mondo.

Fino ad oggi il Governo ha tagliato 1,3 miliardi di tasse alle imprese agricole, ma possiamo fare ancora di più per agevolare l’agricoltura. Dobbiamo tutelare e valorizzare maggiormente il made in Italy, sostenere le filiere in crisi e le imprese agricole attraverso la semplificazione burocratica, gli incentivi all’occupazione e all’imprenditorialità giovanile. L’olio, il grano, il pomodoro, gli agrumi, i formaggi, la pasta e ogni altro prodotto della nostra terra devono essere tutelati con maggiori controlli sulle etichettature a tutela della nostra stessa identità agroalimentare.

Cosa intende per economia circolare?
L’economia circolare è un sistema economico basato sulle tre “R”: ridurre, riusare, riciclare. Dobbiamo lasciarci alle spalle il vecchio sistema dell’economia lineare del produrre senza riguardo per le materie prime.

In Europa si stima che l’economia circolare potrà generare un beneficio economico da 1800miliardi di euro entro il 2030. Ne consegue che ci saranno nuovi posti di lavori ed un incremento della produttività annua delle risorse.

Il prossimo passo sarà quello di diffondere il più possibile questa nuova visione che guarda ad una politica industriale, ma soprattutto ambientale, tenendo presente che: l’economia circolare conviene.

Un messaggio agli indecisi che attualmente rappresentano il partito di maggioranza in Italia.
In un periodo storico in cui l’antipolitica, la delusione e la rabbia rappresentano i sentimenti degli italiani, dobbiamo essere costruttivi, dobbiamo essere propositivi e rappresentare l’alternativa concreta, solida e soprattutto tranquilla. Bisogna avere il coraggio di scegliere una forza politica che nei suoi programmi non abbia effetti speciali, dunque irrealizzabili, ma che proponga un programma di governo concreto, serio ed attuabile.

Io e la mia squadra, come mi piace definirla, siamo espressione del nostro territorio, abbiamo un programma comune che rappresenterà le richieste e le necessità della comunità.

Il voto rappresenta un conquista della società civile e democratica, dobbiamo votare con la testa ed il cuore, con responsabilità, tenendo a mente che la politica che scegliamo oggi è quella che troveranno i nostri figli.

venerdì 23 Febbraio 2018

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